Cerimonia
Secondo una notizia raccolta da Tertulliano sulla fine del II secolo dopo Cristo, l'evangelista Giovanni avrebbe subìto a Roma il martitio con l'immersione in una caldaia di olio bollente e, uscitone illeso, sarebbe stato relegato a Patmos.
Il luogo del martirio viene localizzato nei pressi di Porta Latina.
La tradizione che la costruzione della basilica risalga al pontificato di Gelasio(492-496) trova conferma nelle tegole del vecchio tetto, di cui una è conservata come leggìo, che portano stampigli dell'epoca di Teodorico (495-526).
La basilica, restaurata nel secolo VII ad opera di Adriano I,
subì un parziale rifacimento alla fine del secolo XII,
e fu consacrata da Celestino III nel 1190.
Un ulteriore ammodernamento si ebbe nei secoli XVI-XVII,
ma la basilica fu riportata alla primitiva semplicità nel 1940-41,
ad opera dei Padri Rosminiani.
Sul lato sinistro del portico s'innalza il meraviglioso campanile a cinque ripiani dei quali i tre ultimi hanno eleganti trifore.
Un pittoresco e raccolto sagrato, con un cedro centenario
e un pozzo, introduce alla Chiesa.
Questa è preceduta da un portico con quattro colonne
sulle quali posano cinque arcate.
La porta d'ingresso è semplice, senza sguincio,
con una cornice a mosaico in porfido e rosso e verde.
L'interno è diviso in tre navate da due file di cinque colonne ciscuna di marmo diverso, sulle quali poggiano archi semicircolari.
Il vano centrale termina in un abside semicircolare che all'esterno ha la forma di mezzo esagono, su ogni lato del quale si apre una vasta finestra a tutto sesto chiusa da lastre di onice giallo-miele che diffondono nella chiesa una luce dorata. Crocifisso ligneo con Madonna e S. Giovanni di scuola artigiana della Val Gardena.
La navata centrale è decorata da una serie
di circa 50 figurazioni che rappresentano
fatti dell'Antico e del Nuovo Testamento,
gli uni sovrastanti gli altri: dalla creazione
del mondo alla gloria apocalittica
della nuova Gerusalemme.
Gli affreschi sono opera di più autori che avrebbero lavorato insieme sotto un unico maestro.
(Fonte: www.sangiovanniaportalatina.it)